Una volta c’era un cane da corsa; era in gamba, veramente bravo, vinceva sempre. Sui circuiti era una furia, nessuno riusciva a tenergli testa; era un rubacuori tra i suoi simili, sempre al centro dello spettacolo, anche fuori dai terreni di gara. Praticamente un asso, tenuto al guinzaglio da un padrone che ne traeva tutti gli onori. Un giorno correva per l’ennesima vittoria, sull’ennesimo circuito; correva forte, molto forte, talmente veloce che dopo l’ennesimo traguardo, dopo l’ennesima curva prima del rettilineo a scacchi, continuò oltre, non si fermò e non rallentò. Puntò fulmineo ad una siepe, si avvicinava sempre di più, sempre più veloce, come se oltre ci fosse un’ambita preda o qualcosa di veramente importante, quasi vitale. Ad un certo punto spiccò un salto da terra. Da quel salto traspariva cristallino tutto lo sforzo, quasi lancinante, che il suo animo chiedeva e che ogni suo muscolo concedeva. Si proiettò oltre la siepe, scomparendo nella skyline dell’infinito. Da quel giorno, dopo quella vittoriosa sconfitta, dopo quel volo disegnato da una fisica perfetta… nessuno lo vide più, nè sentì parlare più di lui.
Era riuscito a cogliere il vero Senso della Vita: la Libertà. Incondizionata.
A volte anche io vorrei trovare quella stessa siepe.
26 aprile 2011 at 19:46
Prima che lo puntualizzi qualcun’altro, la storia del cane è ripresa da un film di Pieraccioni e romanzata un po’ da me. Mi piace, rende l’idea di quello che mi passava per la testa ieri.
26 aprile 2011 at 20:05
La siepe non c’è ancora, però avrei da proposrti un prato di 1 cm quadrato, non so se è la stessa cosa… 🙂
26 aprile 2011 at 20:56
Beh, potrebbe essere un buon inizio per una siepe comunitaria. Che ne dici ? 😉
26 aprile 2011 at 21:01
Perchè no, da qualche parte bisogna pur cominciare!