Archivi del mese: Maggio 2011

cambio piano

Questa sera, i piani sono cambiati quando ho letto un post della mia amica sul blog OBlezio. La tentazione è stata troppo forte: ho dovuto rispondere. Mi sono concentrato troppo e ora sono stanco eek. Però vi annuncio 2 post, che ho lì nei drafts e, non appena avrò la giusta ispirazione (in realtà è questo il vero motivo per cui questa notte non vi intratterrete con i miei deliri) ve ne delizierò. Vi dico solo che uno si intitolerà “e mo’ m’imparate l’italiano?” (e su questo potreste anche chiedere qualche antipazione sempre ad ObleziA) e l’altro, forse, sarà l’episodio 1 della stagione 1 di una rubrica che intitolerò “comunicazione”. Il secondo è tutto un programma, classificabile già da subito in una nuova categoria che chiamerò “saggi”! Uhm… mi piace! Basta – sono stanco – chiudo questo post e il MBP. Notte.


… and the winner is …

C O O P !!! Eh sì, finalmente ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a dotare la nostra amica di un fantastico iPhone 4, top di gamma, fermorestando la ricaricabile del suo gestore storico della quale ha fatto di tutto per liberarsene, ma… il primo amore non si scorda mai. Le ultime due, sono state settimane difficili, impegnati a stilare prospetti comparativi, a leggere clausole vessatorie in arial 3, a navigare siti di operatori telefonici, anche meno conosciuti, alla ricerca dell’offerta perfetta. Ma alla fine ha vinto l’insospettabile, come nei migliori film dell’Ispettore Derrik, colto in flagranza di reato, con ancora l’arma sporca di denaro in mano: una -20% semiautomatica! Ugh… Se penso che il mio povero e obsoleto 3GS me l’ha data via per 750€… ah… non fatemici pensare. Comunque, sono state due settimane di passione, in cui ho cercato di fornire tutto il mio know-how e il mio supporto al cambio epocale. Eh sì, perchè se è vero che il nuovo arrivato esce da casa Apple, è anche vero che il concorrente abbandonante non è certo da meno, ma, ahimè, si trattava di un datato nokiovo, nonostante, comunque, la sua perseveranza nel prendere il segnale ogni mattina e conservarlo fino al rientro serale in quel del buco-nero del CERN, praticamente una zona geografica sconosciuta ai più, e, purtroppo, anche ai maggiori operatori telefonici!!! Adesso, però, “tutto cambia… di nuovo.” (che guarda caso è proprio lo spot di lancio dell’iPhone 4), non solo per oblezio, ma anche per mè… ugh… che, per almeno quel paio d’anni, mi sentirò chiamare alle 3 di notte per spiegare come si risponde ad una chiamata (che ha anche un senso per chi abbandona dei vecchi tastoni a favore di un tancrin – grande Giacobazzi) o come si chiama l’inutility del pluriball o se jailbreak è un gioco di società o di strategia.

Comunque, apparte tutte le battute, sono contento che oblezio (aka ergo.sylar) abbia fatto il salto di qualità, ora mi preoccupa solo il rapporto con lui, che già m’immagino come:

lui: andiamo fuori a cena ?
lei: si aspetta che trovo un locale su foursquare!
lui: andiamo a fare un giro in montagna ?
lei: si aspetta che metto in cache le mappe su easy trails!
lui: (alle 3 del mattino) tesoro andiamo a letto, sono stanco e ho sonno !
lei: si vai vai, io arrivo, finisco solo di scaricare l’app di vebber da cydia !
lui: (alle 8 del mattino dopo) tesoro ma sei ancora lì sul divano ? non sei venuta a letto ?
lei: eh ? cosa ? si si vai pure a letto, adesso arrivo !

in lontananza un fragoroso rumore di porta sbattuta (dal vento ?) 😉


donne… (e giardinaggio)

Volete sapere a cosa mi sono dedicato oggi? (- da lontano – anche nooooo!)

Beh oggi… giardinaggio. Ora non arroventatevi il cervello ad immaginare una villa baronale ornata da giardini, bosco privato per la caccia alla volpe, maneggio e lago artificiale. Questa è solo roba da film. Io devo fare tutto in 7/8 metri quadrati, dove, ovviamente, ci devono convivere mobile porta “un po’ di tutto”, macchina esterna del condizionatore, area libera per apertura porta, stendi-biancheria, vano scope, sgabellino. Si lo so, strettino per crearci anche un orto, ma con un po’ di fantasia, si fa tutto.

Ecco appunto, cosa ho detto? “Fantasia”… ehm, sì, ma mia moglie sarà d’accordo?

Mi son detto: cerchiamo di disporre i vasi in maniera tale che, essendo tutti della stessa altezza, possano dare l’idea di un fazzoletto di terra coltivato. A dire il vero, eravamo partiti dall’idea di utilizzare dei vasi in legno grezzo, che sicuramente sono molto più gradevoli esteticamente, ma molto meno ergonomici rispetto al mio portafoglio! Ecco che alla fine abbiamo ripiegato su dei comuni vasi in plastica da 65cm. Quattro, che accostati 3 per il lato lungo e 1 come testata rispetto ai 3, creano un quadrato perfetto. Anzi, creavano! Eh sì, perchè dopo aver finito l’opera d’arte, di punto in bianco il fazzoletto era sparito, ripiegato a mo’ di filone lungo il parapetto della veranda. Alla vista della nuova architettura… mi sono auto-smontato; ero partito carico, avevo risvegliato il contadino-progettista che è in me, ma, di colpo, tutto è tornato alla normalità. Proprio come nel mio post della “personalità divisa”: l’idea geniale è stata denigrata, non la mattina dopo… il minuto dopo!

Sto cominciando ad avere dei sospetti: non è che, per caso, è proprio mia moglie a ri-architetturizzarmi (madò, che parolone!) la mente durante la notte? Troverei una risposta, finalmente, alle mie domande e al mio post (questo).

Comunque tutto, alla fine sono soddisfatto del mio lavoro, e spero anche la mia signora. La mia schiena, sicuramente, lo sarà un po’ meno: poverina, (ha salito – per i centro-sudisti) ha portato sù (per i nordisti) 100 litri di terriccio, in 2 sacchi da 50, al primo piano… però l’ha fatto in 2 giorni! Che diamine, le ho anche dilazionato il pagamento, che vuole di più?!

Adesso spero solo che basilico, menta, rosmarino, salvia, prezzemolo e sedano crescano rigogliosi all’ “ombra del parapetto”!!! 😉


la notte… culla della personalità divisa

La notte (va beh dai… sera! di notte dormo ;)) è sempre stata quella parte della giornata durante la quale la voglia di scrivere, di condividere pensieri e parole, di volare lontano con la mente, sorretto dalle ali della fantasia e della creatività, si accentua e prende il sopravvento. Spesso mi sono chiesto come mai proprio sul calar del sole. Perchè non mi accade mai al levar del sole, durante il giorno, dopo pranzo. Spesso mi sono chiesto se questa attitudine è strettamente correlata ai complessi schemi chimici del nostro corpo, della nostra mente. Ma, in realtà, non ci tengo particolarmente a scoprirlo; mi aggrada questa condizione, mi trovo a mio agio e, molte volte, ho elaborato idee di cui ne sono poi andato fiero.

Però, com’è, come non è, puntualmente mi ritrovo la mattina a dover combattere con gli scheletri della sera prima che, prepotenti, cercano di incriminarmi, con processo breve, giusto il tempo di un caffè rivitalizzante, come genitore di idee eretiche, di pensieri malsani, di fantasie utopistiche… già è proprio la parola giusta. Cioè, un’idea concepita la sera prima, per lo più innovativa, fuori dal comune, atipica, ma che in quei momenti mi sembra la chiave di volta, la mattina, invece, appare come totalmente priva di senso, stupida, quasi inconcepibile. E’ paradossale. Ma è così.

Per fortuna, questo stato porta con sè effetti positivi, sia per me che per l’umanità. Purtroppo sono consapevole del fatto che l’adrenalina accumulata sul posto di lavoro, nel traffico, nel caos delle giungle commerciali, inevitabilmente, lungo tutta la serata, sul divano, davanti ad una scatola vuota, passeggiando nel parco o scrutando il cielo, che maestoso si affaccia e mi è testimone, la smaltisco gradualmente elaborando piani di attacco, attuabili nell’arco della giornata che di lì a poco inizierà, nei confronti di quei soggetti che quotidianamente mi annoverano come loro cliente nella vendita di stress gratuito. Gli vogliamo chiamare rompi… qualcosa? – Va bene, ma non copre tutte le casistiche. Chiamiamoli “esseri insignificativamente sollecitatori” (di cosa? dai… ;)). – Ecco, pariteticamente agli scheletri delle buone intenzioni e delle grandi idee, anche il don Chisciotte che è in me la sera, con sdegno, la mattina mi abbandona a favore di lidi lontani dal negativismo e dal bellicismo d’ufficio.

Cosa, cosa ? Bellicismo ? Uhm… siii… vendetta, scontro, sangue… ohhhh….

… ecco torna … ma, tranquilli, domattina è tutto finito e si ricomincerà di nuovo con i soliti sveglia, traffico, lavoro, rompi c…

(silenziosamente e con una candela in mano) buonanotteeee


informatici… che brutta gente!

Questa mattina il mio collega, informatico come me, ha illuminato la giornata con alcune freddure/battute/barzellette, che fanno sempre ridere e… ridere, appena arrivati in ufficio, appena la giornata inizia, è sempre un piacere ed un catalizzante!

fra informatici…..
– il primo: sentiii maaaa ioooo peròòòò volevoooo…
– l’altro: non ti ho capito, fammi un print screen
(oblezio avrebbe detto: “… fammi un ticket”)

Microsoft Windows. come mettere due sistemi a confronto: il sistema operativo ed il sistema nervoso.

ANSA: un informatico affoga in una spiaggia gremita di bagnanti. Urlava F1! F1! F1! ma nessuno aveva la guida in linea installata.

Il programmatore è colui che risolve in un modo incomprensibile un problema che non sapevi di avere

C’è una nuova ipotesi sul Big Bang: Dio digitò “pkunzip Universo”. –Anonimo
(questa è quella che mi ha fatto più ridere… grande Anonimo!)


dom 16:10

L’orario che leggo sul mio macbook. Paint your life, il programma che sta iniziando su RealTime. E’ stata una domenica di relax. Poco fa, il massimo sforzo è stato quello di scegliere e pubblicare qualche foto di euroflora 2011, fiera nella quale, comunque piacevolmente, mi ha trascinato mia moglie ieri. Fuori dal balcone della cucina, nevica… cosa avete capito?! Polline! Una nevicata con i 20° di fine aprile sarebbe da miracolo. Ah già, “miracolo”: ecco una parola che rievoca e condensa il mistero della giornata odierna. 2 milioni di persone che invadono Roma, nel massimo del compostezza, per essere presenti alla Beatificazione di Giovanni Paolo II, il Papa che tanto ha amato i giovani e tanto gli ha esortati a “non avere paura”. Una beatificazione sicuramente voluta, chiesta a gran voce e iscritta con grande sollecitudine. Erano altri tempi, forse migliori, quelli in cui la fede (?) e l’aggregazione attorno alle attività della chiesa rappresentavano una parte non indifferente del mio tempo e della mia vita. E comunque, col passare degli anni, mi rendo conto di come, anche l’assenza di letture particolarmente impegnate, contribuiscano ad alleviare l’attitudine verso la ricerca… Non parlo di fede verso l’uno o l’altro credo, ma, in questo momento, solo di “cultura”.
Forse un giorno, qualche post, parlerà dei miei anni da catechista e da “giovane di chiesa”. Chi lo sa!?