Ma pensa te…

cosa sono andato a ripescare dopo 1 anno e mezzo. Me ne ero proprio dimenticato di questo fantastico blog, devo dire frequentatissimooooo!!! Si, si, si!!!

Mi ha fatto uno strano effetto rileggere quella 10ina di post pubblicati a suo tempo, quasi stento a credere che li abbia scritti io. Sono giocosi e scherzosi e, forse, in un periodo come questo non li avrei mai scritti, ma devo dire che è bello, ogni tanto, riaprire la cassapanca dei ricordi, impolverata, su in soffitta, dalla quale saltano fuori emozioni e stati d’animo che riportano alla mente persone, episodi, momenti di un passato più o meno recente.

Chissà… magari ripasserò di qua tra altri 18 mesi, oppure… come di tanto in tanto è mia abitudine, ricomincerò a scrivere qualcosa e, giorno dopo giorno, a lasciare una traccia al mio futuro.


licantropismo femminile (la lettura è consigliabile ad un pubblico di soli uomini)

Non date ascolto a chi vi dice che il licantropismo è solo una fantascientifica illusione di scrittori e scenografi. Ovviamente loro sono costretti a calcare la mano con effetti speciali, trucco e parrucco, ed è forse per questo che, molte volte, i film del genere possono sembrare costruiti, falsi, privi di ogni fondamento. Beh, vi assicuro che non è così. Ne ho avuto la riprova nella giornata di ieri. Vi renderete conto però, dal mio racconto, che, nonostante l’argomento ci sia sempre stato presentato come variegato per tipologia di soggetti affetti, in realtà … nella vera realtà … nella realtà di tutti i giorni, è solo uno il genere che presenta tale “difetto”: la DONNA! Pensateci: in quale momento le vostri mogli, compagne, fidanzate cominciano ad assumere comportamenti sospetti, pian piano iniziano ad astrarsi dalla realtà, si ingrugniscono, e col passare dei secondi, dei minuti, delle ore, si ingobbiscono. Potrete notare il loro piacere nei gesti delle mani, nel luccichio degli occhi, nello sghignazzo furtivo e misterioso. La dentatura comincia ad acuirsi, ma… tranquilli non vogliono il vostro sangue! Ad un certo punto compaiono i primi segni di una crisi profonda: la bava, finissima, ai margini delle labbra, le rughe d’espressione in fronte… e poi, finalmente, l’evento definitivo, la trasformazione che è il campanellino d’allarme finale e definitivo. Le unghie cominciano a crescere, ad affilarsi, se fate attenzione potete quasi sentire lo stridio della mola che gira e leviga, se spegnete la luce vedete le scintille incandescenti e l’inconfondibile odore di smeriglio fresco. A quel punto, uno solo è il grido: UOMINI, SCAPPATE! Eh sì, il problema siete proprio voi, la causa scatenante del licantropismo femminile non è la luna piena, come molti, per anni, ci hanno fatto credere. No è qualcosa che è in voi… UOMINI, che cresce, si moltiplica e prolifera su di voi. Però, la cinematografia e la letteratura, capirete, che hanno saputo trasfigurare molto bene quella che è la vera causa di questo strano fenomeno della sfera umana assimilandolo al nostro lucente satellite naturale. Siamo in dirittura d’arrivo, vi ho praticamente detto tutto, anche se esperienze del genere sono molto soggettive e si intrecciano in maniera, sempre diversa, in base ai rapporti che si instaurano tra la vittima e il suo persecutore. Alcune arrivano ai limiti dello stalking. Altre, degenerano in violenza bruta, fisica, ma anche psicologica.

E’ rotondo. Non è la luna! Appare sferico. Non è la luna! Di notte, se illuminato, riflette un bianco candore soffice. Non è la luna! A volte, se lo si guarda bene, da vicino, potrebbe presentare delle imperfezioni sulla sua superficie, delle piccole aberrazioni scure. Non è la luna! In maniera ciclica diventa “pieno”, poi si svuota, scompare e poi, pian piano torna a riempirsi. Non è la luna! Sorge in pochissime ore e, se sotto attacco licantropico, tramonta in un batter d’occhio. Non è la luna!

Allora? Ve lo devo proprio dire? No… se ve lo dico, questo post non avrebbe lo stesso senso, perderebbe di enfasi, perchè sarebbe la prima parola che verreste a leggere qui in fondo. Ditemelo voi, commentate e inserite la risposta. Però vi avviso! I commenti dell’amica OBleziA non saranno ammessi, così come quelli del genere femminile. Si accettano solo commenti maschili. E, solo dopo la risposta corretta, questo post verrà aggiornato con la mia ultima esperienza di contatto con un soggetto affetto da licantropismo femminile.

A presto.


cambio piano

Questa sera, i piani sono cambiati quando ho letto un post della mia amica sul blog OBlezio. La tentazione è stata troppo forte: ho dovuto rispondere. Mi sono concentrato troppo e ora sono stanco eek. Però vi annuncio 2 post, che ho lì nei drafts e, non appena avrò la giusta ispirazione (in realtà è questo il vero motivo per cui questa notte non vi intratterrete con i miei deliri) ve ne delizierò. Vi dico solo che uno si intitolerà “e mo’ m’imparate l’italiano?” (e su questo potreste anche chiedere qualche antipazione sempre ad ObleziA) e l’altro, forse, sarà l’episodio 1 della stagione 1 di una rubrica che intitolerò “comunicazione”. Il secondo è tutto un programma, classificabile già da subito in una nuova categoria che chiamerò “saggi”! Uhm… mi piace! Basta – sono stanco – chiudo questo post e il MBP. Notte.


… and the winner is …

C O O P !!! Eh sì, finalmente ce l’abbiamo fatta, siamo riusciti a dotare la nostra amica di un fantastico iPhone 4, top di gamma, fermorestando la ricaricabile del suo gestore storico della quale ha fatto di tutto per liberarsene, ma… il primo amore non si scorda mai. Le ultime due, sono state settimane difficili, impegnati a stilare prospetti comparativi, a leggere clausole vessatorie in arial 3, a navigare siti di operatori telefonici, anche meno conosciuti, alla ricerca dell’offerta perfetta. Ma alla fine ha vinto l’insospettabile, come nei migliori film dell’Ispettore Derrik, colto in flagranza di reato, con ancora l’arma sporca di denaro in mano: una -20% semiautomatica! Ugh… Se penso che il mio povero e obsoleto 3GS me l’ha data via per 750€… ah… non fatemici pensare. Comunque, sono state due settimane di passione, in cui ho cercato di fornire tutto il mio know-how e il mio supporto al cambio epocale. Eh sì, perchè se è vero che il nuovo arrivato esce da casa Apple, è anche vero che il concorrente abbandonante non è certo da meno, ma, ahimè, si trattava di un datato nokiovo, nonostante, comunque, la sua perseveranza nel prendere il segnale ogni mattina e conservarlo fino al rientro serale in quel del buco-nero del CERN, praticamente una zona geografica sconosciuta ai più, e, purtroppo, anche ai maggiori operatori telefonici!!! Adesso, però, “tutto cambia… di nuovo.” (che guarda caso è proprio lo spot di lancio dell’iPhone 4), non solo per oblezio, ma anche per mè… ugh… che, per almeno quel paio d’anni, mi sentirò chiamare alle 3 di notte per spiegare come si risponde ad una chiamata (che ha anche un senso per chi abbandona dei vecchi tastoni a favore di un tancrin – grande Giacobazzi) o come si chiama l’inutility del pluriball o se jailbreak è un gioco di società o di strategia.

Comunque, apparte tutte le battute, sono contento che oblezio (aka ergo.sylar) abbia fatto il salto di qualità, ora mi preoccupa solo il rapporto con lui, che già m’immagino come:

lui: andiamo fuori a cena ?
lei: si aspetta che trovo un locale su foursquare!
lui: andiamo a fare un giro in montagna ?
lei: si aspetta che metto in cache le mappe su easy trails!
lui: (alle 3 del mattino) tesoro andiamo a letto, sono stanco e ho sonno !
lei: si vai vai, io arrivo, finisco solo di scaricare l’app di vebber da cydia !
lui: (alle 8 del mattino dopo) tesoro ma sei ancora lì sul divano ? non sei venuta a letto ?
lei: eh ? cosa ? si si vai pure a letto, adesso arrivo !

in lontananza un fragoroso rumore di porta sbattuta (dal vento ?) 😉


donne… (e giardinaggio)

Volete sapere a cosa mi sono dedicato oggi? (- da lontano – anche nooooo!)

Beh oggi… giardinaggio. Ora non arroventatevi il cervello ad immaginare una villa baronale ornata da giardini, bosco privato per la caccia alla volpe, maneggio e lago artificiale. Questa è solo roba da film. Io devo fare tutto in 7/8 metri quadrati, dove, ovviamente, ci devono convivere mobile porta “un po’ di tutto”, macchina esterna del condizionatore, area libera per apertura porta, stendi-biancheria, vano scope, sgabellino. Si lo so, strettino per crearci anche un orto, ma con un po’ di fantasia, si fa tutto.

Ecco appunto, cosa ho detto? “Fantasia”… ehm, sì, ma mia moglie sarà d’accordo?

Mi son detto: cerchiamo di disporre i vasi in maniera tale che, essendo tutti della stessa altezza, possano dare l’idea di un fazzoletto di terra coltivato. A dire il vero, eravamo partiti dall’idea di utilizzare dei vasi in legno grezzo, che sicuramente sono molto più gradevoli esteticamente, ma molto meno ergonomici rispetto al mio portafoglio! Ecco che alla fine abbiamo ripiegato su dei comuni vasi in plastica da 65cm. Quattro, che accostati 3 per il lato lungo e 1 come testata rispetto ai 3, creano un quadrato perfetto. Anzi, creavano! Eh sì, perchè dopo aver finito l’opera d’arte, di punto in bianco il fazzoletto era sparito, ripiegato a mo’ di filone lungo il parapetto della veranda. Alla vista della nuova architettura… mi sono auto-smontato; ero partito carico, avevo risvegliato il contadino-progettista che è in me, ma, di colpo, tutto è tornato alla normalità. Proprio come nel mio post della “personalità divisa”: l’idea geniale è stata denigrata, non la mattina dopo… il minuto dopo!

Sto cominciando ad avere dei sospetti: non è che, per caso, è proprio mia moglie a ri-architetturizzarmi (madò, che parolone!) la mente durante la notte? Troverei una risposta, finalmente, alle mie domande e al mio post (questo).

Comunque tutto, alla fine sono soddisfatto del mio lavoro, e spero anche la mia signora. La mia schiena, sicuramente, lo sarà un po’ meno: poverina, (ha salito – per i centro-sudisti) ha portato sù (per i nordisti) 100 litri di terriccio, in 2 sacchi da 50, al primo piano… però l’ha fatto in 2 giorni! Che diamine, le ho anche dilazionato il pagamento, che vuole di più?!

Adesso spero solo che basilico, menta, rosmarino, salvia, prezzemolo e sedano crescano rigogliosi all’ “ombra del parapetto”!!! 😉


la notte… culla della personalità divisa

La notte (va beh dai… sera! di notte dormo ;)) è sempre stata quella parte della giornata durante la quale la voglia di scrivere, di condividere pensieri e parole, di volare lontano con la mente, sorretto dalle ali della fantasia e della creatività, si accentua e prende il sopravvento. Spesso mi sono chiesto come mai proprio sul calar del sole. Perchè non mi accade mai al levar del sole, durante il giorno, dopo pranzo. Spesso mi sono chiesto se questa attitudine è strettamente correlata ai complessi schemi chimici del nostro corpo, della nostra mente. Ma, in realtà, non ci tengo particolarmente a scoprirlo; mi aggrada questa condizione, mi trovo a mio agio e, molte volte, ho elaborato idee di cui ne sono poi andato fiero.

Però, com’è, come non è, puntualmente mi ritrovo la mattina a dover combattere con gli scheletri della sera prima che, prepotenti, cercano di incriminarmi, con processo breve, giusto il tempo di un caffè rivitalizzante, come genitore di idee eretiche, di pensieri malsani, di fantasie utopistiche… già è proprio la parola giusta. Cioè, un’idea concepita la sera prima, per lo più innovativa, fuori dal comune, atipica, ma che in quei momenti mi sembra la chiave di volta, la mattina, invece, appare come totalmente priva di senso, stupida, quasi inconcepibile. E’ paradossale. Ma è così.

Per fortuna, questo stato porta con sè effetti positivi, sia per me che per l’umanità. Purtroppo sono consapevole del fatto che l’adrenalina accumulata sul posto di lavoro, nel traffico, nel caos delle giungle commerciali, inevitabilmente, lungo tutta la serata, sul divano, davanti ad una scatola vuota, passeggiando nel parco o scrutando il cielo, che maestoso si affaccia e mi è testimone, la smaltisco gradualmente elaborando piani di attacco, attuabili nell’arco della giornata che di lì a poco inizierà, nei confronti di quei soggetti che quotidianamente mi annoverano come loro cliente nella vendita di stress gratuito. Gli vogliamo chiamare rompi… qualcosa? – Va bene, ma non copre tutte le casistiche. Chiamiamoli “esseri insignificativamente sollecitatori” (di cosa? dai… ;)). – Ecco, pariteticamente agli scheletri delle buone intenzioni e delle grandi idee, anche il don Chisciotte che è in me la sera, con sdegno, la mattina mi abbandona a favore di lidi lontani dal negativismo e dal bellicismo d’ufficio.

Cosa, cosa ? Bellicismo ? Uhm… siii… vendetta, scontro, sangue… ohhhh….

… ecco torna … ma, tranquilli, domattina è tutto finito e si ricomincerà di nuovo con i soliti sveglia, traffico, lavoro, rompi c…

(silenziosamente e con una candela in mano) buonanotteeee


informatici… che brutta gente!

Questa mattina il mio collega, informatico come me, ha illuminato la giornata con alcune freddure/battute/barzellette, che fanno sempre ridere e… ridere, appena arrivati in ufficio, appena la giornata inizia, è sempre un piacere ed un catalizzante!

fra informatici…..
– il primo: sentiii maaaa ioooo peròòòò volevoooo…
– l’altro: non ti ho capito, fammi un print screen
(oblezio avrebbe detto: “… fammi un ticket”)

Microsoft Windows. come mettere due sistemi a confronto: il sistema operativo ed il sistema nervoso.

ANSA: un informatico affoga in una spiaggia gremita di bagnanti. Urlava F1! F1! F1! ma nessuno aveva la guida in linea installata.

Il programmatore è colui che risolve in un modo incomprensibile un problema che non sapevi di avere

C’è una nuova ipotesi sul Big Bang: Dio digitò “pkunzip Universo”. –Anonimo
(questa è quella che mi ha fatto più ridere… grande Anonimo!)


dom 16:10

L’orario che leggo sul mio macbook. Paint your life, il programma che sta iniziando su RealTime. E’ stata una domenica di relax. Poco fa, il massimo sforzo è stato quello di scegliere e pubblicare qualche foto di euroflora 2011, fiera nella quale, comunque piacevolmente, mi ha trascinato mia moglie ieri. Fuori dal balcone della cucina, nevica… cosa avete capito?! Polline! Una nevicata con i 20° di fine aprile sarebbe da miracolo. Ah già, “miracolo”: ecco una parola che rievoca e condensa il mistero della giornata odierna. 2 milioni di persone che invadono Roma, nel massimo del compostezza, per essere presenti alla Beatificazione di Giovanni Paolo II, il Papa che tanto ha amato i giovani e tanto gli ha esortati a “non avere paura”. Una beatificazione sicuramente voluta, chiesta a gran voce e iscritta con grande sollecitudine. Erano altri tempi, forse migliori, quelli in cui la fede (?) e l’aggregazione attorno alle attività della chiesa rappresentavano una parte non indifferente del mio tempo e della mia vita. E comunque, col passare degli anni, mi rendo conto di come, anche l’assenza di letture particolarmente impegnate, contribuiscano ad alleviare l’attitudine verso la ricerca… Non parlo di fede verso l’uno o l’altro credo, ma, in questo momento, solo di “cultura”.
Forse un giorno, qualche post, parlerà dei miei anni da catechista e da “giovane di chiesa”. Chi lo sa!?


3,2

Cosa sarà mai questo numero ? Hah… lo vorreste sapere eh! (qualcuno riesco persino a sentirlo, starà dicendo: “ma anche no!”) Beh sono i “km drenanti”. Sì, mi piace chiamarli così per via della proprietà unica che hanno di drenare via dal corpo l’adrenalina di una giornata di lavoro. Soprattutto nel mio ambiente, ad esclusione di quelle 3/4 anime solidali alla mia rassegnata frustrazione, è una molecola che (grazie a Dio :roll:) non manca mai.
Eh sì, sono reduce da una bella passeggiata in centro, accompagnata da un cono gelato per me (tradizionalista) e coppa di frutta e gelato per la mia dolce metà (avanguardista). Anche oggi, come più o meno negli ultimi 11 anni, in ufficio, chi più chi meno, ha contribuito a farmi girare gli ingranaggi, ma poi, dopo serate come queste, mi calmo, ragiono (che già è un grande sforzo) e mi chiedo: ma in 11 anni di lotte per la giustizia di uno stipendio equo, commisurato alle competenze e alla mole di lavoro svolto, di lotte per il lavoro di squadra, di lotte per l’organizzazione nel proprio lavoro, di lotte per far capire al proprio capo che 2 su 3 son sbagliati (decisioni ed ordini)… ma è forse mai cambiato qualcosa? Ma soprattutto: dopo 11 anni quando mi convincerò che la fascia oraria 8 – 18, per 5 giorni a settimana, assomiglierà sempre e comunque più ad un campo di battaglia (con relativa resa) che ai paradisi oceanici della Polinesia (questa è dedicata ad oblezio ;-))?
A questa domanda ancora non ho una risposta… Vi lascio in un alone di mistero (del quale, ai più, non gliene fregherà niente! e fate bene!!)


il salto della siepe

Una volta c’era un cane da corsa; era in gamba, veramente bravo, vinceva sempre. Sui circuiti era una furia, nessuno riusciva a tenergli testa; era un rubacuori tra i suoi simili, sempre al centro dello spettacolo, anche fuori dai terreni di gara. Praticamente un asso, tenuto al guinzaglio da un padrone che ne traeva tutti gli onori. Un giorno correva per l’ennesima vittoria, sull’ennesimo circuito; correva forte, molto forte, talmente veloce che dopo l’ennesimo traguardo, dopo l’ennesima curva prima del rettilineo a scacchi, continuò oltre, non si fermò e non rallentò. Puntò fulmineo ad una siepe, si avvicinava sempre di più, sempre più veloce, come se oltre ci fosse un’ambita preda o qualcosa di veramente importante, quasi vitale. Ad un certo punto spiccò un salto da terra. Da quel salto traspariva cristallino tutto lo sforzo, quasi lancinante, che il suo animo chiedeva e che ogni suo muscolo concedeva. Si proiettò oltre la siepe, scomparendo nella skyline dell’infinito. Da quel giorno, dopo quella vittoriosa sconfitta, dopo quel volo disegnato da una fisica perfetta… nessuno lo vide più, nè sentì parlare più di lui.

Era riuscito a cogliere il vero Senso della Vita: la Libertà. Incondizionata.

A volte anche io vorrei trovare quella stessa siepe.